Guido Cornia ci racconta la sua ultima opera

È con grande piacere oggi ospitare Guido Cornia, autore di una serie di romanzi storici che affrontano quasi 2000 anni di storia e ci fanno rivivere alcuni dei momenti più significativi dell’umanità.

Ci soffermeremo in particolare sulla sua ultima opera, compiuta da pochi mesi.

Prima di lasciarvi alle risposte per niente banali, ecco il sito internet di Guido, dove potete trovare ulteriori informazioni sulle sue opere (e su di lui ovviamente!).

Chi è Guido?

Un vecchio, irriducibile sognatore. Una specie di Re delle utopie che ogni mattina smonta e rimonta il mondo. Che legge o scrive ininterrottamente per sopravvivere. Da quando era bambino.

Com’è nata l’idea della serie I retroscena della storia?

Come un unico romanzo, iniziato ventidue anni orsono e concluso ora. Sei eventi significativi a rappresentare tutta la storia. La definizione di storia è piuttosto vaga: dovevo fare una scelta. Ho scelto quella che per me è la storia: dall’anno zero al giorno della mia nascita, nel 1949. Quello che è successo prima di quel periodo è preistoria. Sono più supposizioni che nozioni. E quello che è successo dopo è cronaca. Cose lette sui giornali e non sui libri.

Come hai scelto i periodi storici per i sei episodi?

In base all’importanza del fatto storico. Sei dei momenti che più di altri hanno segnato la vita degli uomini. Ne mancano molti, ovviamente: questi sei sono quelli che mi hanno colpito di più.

Quale opera ti ha preso di più durante la scrittura, e perché?

Non c’è stato un romanzo che mi abbia preso più degli altri. Tieni conto che sono stati scritti a distanza di anni l’uno dall’altro. Quando ti senti pronto e inizi a scrivere di un mondo, sei immerso da tempo in un’atmosfera diversa e particolare. I tuoi pensieri sono lì da molto tempo. Vivi lì. Sei nato, lì. Respiri quell’aria assieme ai tuoi personaggi. È un’immersione totale. Il mondo che hai descritto nel romanzo precedente non esiste più. E quello del prossimo romanzo non esiste ancora.

Ci dai qualche dettaglio in più sulla trama de Il quieto mare della notte?

È l’ultimo episodio della serie. Ambientato prevalentemente in Germania, ma anche nel resto della diversa Europa di allora, ed in Cina, anche. Tra l’anno 1900 e il 1948. Sullo sfondo ci sono le due guerre più cruente, distruttive e folli della storia dell’uomo. E non solo quelle.

Descrivi il libro con tre aggettivi.

Romantico, angosciante, onirico.

Non necessariamente in quest’ordine.

Una scena del libro che ti piace particolarmente?

Il barcaiolo di un lago traghetta due novelli sposi sull’isolotto dove trascorreranno la luna di miele. Ad ogni colpo di remo mormora parole di scusa al lago per aver percosso l’acqua.

Presentaci un personaggio a tua scelta.

Fraulein Dubois, alias Blaffard l’homme plus fort du monde. Primattore, regista, capocomico e un sacco di altre cose di uno sgangherato teatro itinerante. Parla quasi tutte le lingue d’Europa. Tutte assieme.

Cosa sappiamo del processo di Norimberga?

Sappiamo tutto. È sicuramente uno dei più documentati fatti storici di ogni tempo. Migliaia di documenti, perizie tecniche, interrogatori, controinterrogatori, dichiarazioni giurate, analisi chimiche, foto, filmati… Quello che manca sono alcune risposte che tutto quel materiale solleva, e che invece non avremo mai.

Perché di quegli orrori si sono cercati i responsabili e su molti altri, forse perfino peggiori, è caduto il silenzio? Perché alcuni di quei carnefici erano dietro al tavolo dei giudici e non sul banco degli imputati?

Raccontaci un po’ del tuo rapporto con il romanzo storico, sia come lettore che come autore.

Lo stesso che ho con ogni altro genere di romanzo. Ne ho letti molti, alcuni bellissimi, altri meno. Ma a ben pensarci, tutti i romanzi sono storici. Dietro ogni situazione di primo piano c’è uno sfondo e quindi una storia. Storie di guerra e storie di pace. Forse Tolstoi intendeva dirci proprio questo.

Quali sono le difficoltà nello scrivere un romanzo storico?

La cosa più delicata è rispettare il rapporto tra il fantastico ed il realistico per la tonalità che si è deciso di dare alla narrazione. In ogni frase si è tentati di inserire ogni singolo dettaglio che si è raccolto in fase di ricerca, e si rischia la pignoleria. Nella maggior parte dei casi al lettore non importa niente della marca, del modello e dell’anno di progettazione di una pistola. Così come del peso o dell’esatta lunghezza di un gladio romano. Ma la tentazione di metterci tutto è forte. Gordon diceva del suo Medicus questo è un romanzo, non un libro di storia per le scuole.  Sono della stessa opinione.

Puoi dare qualche consiglio a chi vorrebbe cimentarsi in questo genere letterario?

Un solo consiglio: non accettate consigli. Scrivete quello che vi scoppia dentro. Così come lo avete immaginato. Il risultato sarà invariabilmente figlio della vostra cultura, della vostra visione della vita, dei libri che avete letto e dei film che avete visto. Non vi serve alcun consiglio. Il romanzo piacerà agli altri nella misura in cui sarà piaciuto a voi.

Qual è l’ultimo romanzo storico che ti è piaciuto particolarmente e perché?

Tutti e sette quelli che ho scritto finora.

E prima di questi, L’azteco, di Gary Jennings. Di venticinque o trent’anni fa.

Offerta
L'azteco
  • Editore: Rizzoli
  • Autore: Gary Jennings , Bruno Oddera
  • Collana: BUR Best BUR
  • Formato: Libro in brossura
  • Anno: 2017

C’è un altro periodo storico in cui ti piacerebbe ambientare un romanzo?

La preistoria. Quella che io considero la preistoria.

Dall’anno zero all’indietro, fino alle prime testimonianze storiche ritrovate. Ho già pubblicato Sovrumani silenzi assieme a Maria Stefania Piras, scrittrice dall’incredibile talento narrativo, ambientato nel medio regno dell’antico Egitto. Il primo capitolo della serie Arcane rapsodie. E abbiamo cominciato a lavorare sul secondo episodio, ambientato nell’antica Grecia e in Asia minore.

Quali progetti letterari hai per il futuro?

Completare la serie Arcane rapsodie. La struttura generale è pronta, la scelta di epoche e luoghi è fatta ed esistono i titoli provvisori.

Al di fuori di questo, un romanzo di stampo surreale, in cui non siano identificabili il tempo e lo spazio.  Ci penso da tempo. Vedremo.

Ringrazio ancora Guido per le risposte. Qui sotto potete trovare tutti i libri della serie I retroscena della storia.

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