Dopo molte interviste ad autori di romanzi medievali o dell’antica Roma, è giunto il momento di fare un bel salto in avanti e addentrarsi nella fine del XIX secolo, un periodo di immensi cambiamenti sociali e tecnologici.
Ce ne parla oggi Paolo Santaniello che ci presenta il suo Acero e acciaio.
Biografia
Paolo Santaniello, nato a Caserta nel 1975, è docente “contrastivo” di matematica in un liceo della provincia di Napoli. Ama il cinema, la letteratura, i giochi, i diritti civili e il libero pensiero.
Acero e Acciaio è il suo primo romanzo.
Pagina Facebook dell’autore: Lo Scrittosauro
Chi è Paolo?
Un matematico giocherellone, un docente contrastivo, ultimamente scrittore a timido esordio.
Descrivici i personaggi di Acero e acciaio.
Il romanzo è corale, ambientato tra Francia e Inghilterra e nessuno dei molti personaggi è da considerarsi protagonista assoluto. Apposta ho disposto affinché ciascuno di essi comparisse solo in quattro dei nove capitoli, nessuno deve avere la “maggioranza assoluta”.
Sir Roger è un baronetto inglese ricco e zoppo che ama la letteratura ed è appassionato di enigmi investigativi; Cecilia, sua nipote, è un’adolescente ribelle piena di entusiasmi; Paul è un geniale ma squattrinato pittore che sogna i tropici; Moreu è un collezionista idealista che vuole a tutti i costi riscattare la memoria del maestro; poi c’è un’eterogenea banda di delinquenti improvvisati che tenta il colpo della vita: due giovani infermieri insoddisfatti e un gigante matto; Wensley, il giovane poliziotto di Scotland Yard dal fiuto eccezionale.
Alcuni di questi personaggi sono di fantasia, altri reali.
C’è qualcosa di autobiografico in loro?
Qualcosa dell’autore vive in ciascuno dei sette personaggi principali.
Naturalmente si parla del carattere: ad esempio lo spirito di contraddizione di Cecilia.
Però anche in quelli più “oscuri” è presente qualche aspetto della personalità dello scrittore. Sulla mia pagina ho dedicato un articolo ad approfondire una per una le somiglianze.
Cosa non sappiamo dei violini che possiamo imparare in Acero e acciaio?
Di un violino in particolare, lo Stradivari detto il “Messia”, il più famoso di tutti, possiamo imparare da dove deriva il soprannome, perché è così prezioso, di che legno è fabbricato e che ha di così speciale da raccontare la sua voce, dopo aver taciuto per secoli.
Ma, per gli amanti dell’arte, oltre alla musica e alla liuteria, saranno protagoniste pure la letteratura, la pittura e l’architettura.
Come hai scelto la fine del XIX secolo per la tua opera?
Per la bellezza, per il conflitto fra le arti e il progresso (simboleggiato dal titolo) e perché, oltre alla mia personale passione per quel periodo, ho trovato un “anno chiave” (due anni, in realtà: il 1888 e il 1889) in cui molti fatti importanti s’intersecano come uno snodo temporale.
Lui ha scelto me, in definitiva.
C’è un altro periodo storico in cui ti piacerebbe ambientare un romanzo?
Adoro tutta la Belle Epoque, o età Vittoriana, che dir si voglia: per me è un vero “Risorgimento” dell’umanità, che dura fino allo scoppio della Prima guerra mondiale.
Nel mio prossimo romanzo storico voglio scrivere proprio degli ultimi anni: 1911-1914.
Raccontaci un po’ del tuo rapporto con il romanzo storico, sia come lettore che come autore.
Da piccolo, è sempre stato il mio genere preferito. Anche nel cinema.
Non amavo particolarmente la Storia in sé, ma il valore aggiunto del fascino di un’epoca ha sempre dato qualcosa in più a ogni lettura.
Nel 1999, da ragazzo, organizzavo giochi di narrazione con i miei amici su ambientazioni storiche. Proprio da un vecchio file .zip, sopravvissuto a mille backup, ritrovato per caso nel mio hard disk nel 2019, è nata l’idea di questo romanzo.
Mi sono stupito di quante fonti io stesso fossi riuscito a scovare all’epoca, venti anni prima; ho deciso di approfondire ancora un po’ e far diventare quegli appunti un romanzo completo.
Quali sono le difficoltà nello scrivere un romanzo storico?
Primo, non si può neanche cominciare senza aver studiato. E non si può mai smettere di studiare durante la stesura, le revisioni e l’editing.
Un altro punto critico è curare il bilanciamento tra la Storia con la s maiuscola e la storia con la minuscola. Né l’una né l’altra deve prendere il sopravvento.
Poi c’è quel fenomeno divertente, più che difficoltà, per il quale i fatti inventati sembrano banali a confronto di quelli reali, spesso più inverosimili che mai.
Puoi dare qualche consiglio a chi vorrebbe cimentarsi in questo genere letterario?
Sto seguendo un ciclo di lezioni sul genere storico tenute da un autore più titolato di me; essendo io un esordiente non mi permetterei mai di elargire consigli di scrittura come fossi un esperto.
Il consiglio è di studiare molto, oppure appassionarsi molto, il che è lo stesso, a un periodo speciale, prima di immaginare la trama.
Qual è l’ultimo romanzo storico che ti è piaciuto particolarmente e perché?
Mondo senza fine di Follett.
Per la pluralità dei personaggi. La danza di storie diverse che si intersecano mi ha sempre affascinato, ed è qualcosa che mi piace fare nei miei romanzi. Però su una scala molto più ridotta, dato che, ad esempio, Mondo senza fine è davvero lunghissimo, in onore al titolo (per non parlare del fatto che è il seguito di un altro romanzo, altrettanto lungo e ancora più famoso): oltre mille cartelle! Il mio Acero e Acciaio meno di trecento, e va bene così.
Quali progetti letterari hai per il futuro?
Mi piacerebbe proseguire il filone storico, con un romanzo sul furto della Gioconda ambientato nel 1911-1914, che sto sistemando in prima stesura.
Al tempo stesso, però, l’ispirazione mi porta su altri generi.
In estate è prevista l’uscita di un altro libro, un mystery-thriller ambientato nei casinò di Atlantic City, che dovrebbe inaugurare la mia serie dei “supereroi impotenti”; sto anche scrivendo un fantasy a chilometro zero intitolato “La Principessa Storta” e un giallo di formazione in una località balneare degli anni ottanta (senza titolo).
Ma il mio progetto più amato, nel cassetto, è Napoletargo, di cui magari avrò modo di parlare in un’altra occasione.
Infine, un progetto di prosa-poesia un po’ particolare, sperimentale. Un mucchio di idee ancora in embrione, inedite, che forse diventeranno qualcosa o forse no. E’ presto per dirlo.
Ti sono piaciute le domande? Sul nostro blog puoi trovare altre interviste a scrittori di romanzi storici!