Gli eredi della terra

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9,40

Barcellona, 1387. Arnau Estanyol, dopo le mille traversie che hanno segnato la sua vita e la costruzione della grandiosa Cattedrale del Mare, è ormai uno dei più stimati notabili di Barcellona. Giunto in città ancora in fasce e stretto tra le braccia del padre, un misero bracciante, nessuno sa meglio di lui quanto Barcellona possa essere dura e ingiusta con gli umili. Tanto che oggi è amministratore del Piatto dei Poveri, un’istituzione benefica della Cattedrale del Mare che offre sostegno ai più bisognosi mediante le rendite di vigneti, palazzi, botteghe e tributi, ma anche grazie alle elemosine che lo stesso Arnau si incarica di raccogliere per le strade. Sembra però che la città pretenda da lui il sacrificio estremo. Ed è proprio dalla chiesa tanto cara ad Arnau a giungere il segnale d’allarme. Le campane di Santa Maria del Mar risuonano in tutto il quartiere della Ribera: rintocchi a lutto, che annunciano la morte di re Pietro… Ad ascoltare quei suoni con particolare attenzione c’è un ragazzino di soli dodici anni. Si chiama Hugo Llor, è figlio di un uomo che ha perso la vita in mare, e ha trovato lavoro nei cantieri navali grazie al generoso interessamento di Arnau. Ma i suoi sogni di diventare un maestro d’ascia e costruire le splendide navi che per ora guarda soltanto dalla spiaggia si infrangono contro una realtà spietata. Tornano in città i Puig, storici nemici di Arnau: finalmente hanno l’occasione di mettere in atto una vendetta che covano da anni, tanto sanguinosa quanto ignobile…

Barcellona, 1387. Arnau Estanyol, dopo le mille traversie che hanno segnato la sua vita e la costruzione della grandiosa Cattedrale del Mare, è ormai uno dei più stimati notabili di Barcellona. Giunto in città ancora in fasce e stretto tra le braccia del padre, un misero bracciante, nessuno sa meglio di lui quanto Barcellona possa essere dura e ingiusta con gli umili. Tanto che oggi è amministratore del Piatto dei Poveri, un’istituzione benefica della Cattedrale del Mare che offre sostegno ai più bisognosi mediante le rendite di vigneti, palazzi, botteghe e tributi, ma anche grazie alle elemosine che lo stesso Arnau si incarica di raccogliere per le strade. Sembra però che la città pretenda da lui il sacrificio estremo. Ed è proprio dalla chiesa tanto cara ad Arnau a giungere il segnale d’allarme. Le campane di Santa Maria del Mar risuonano in tutto il quartiere della Ribera: rintocchi a lutto, che annunciano la morte di re Pietro… Ad ascoltare quei suoni con particolare attenzione c’è un ragazzino di soli dodici anni. Si chiama Hugo Llor, è figlio di un uomo che ha perso la vita in mare, e ha trovato lavoro nei cantieri navali grazie al generoso interessamento di Arnau. Ma i suoi sogni di diventare un maestro d’ascia e costruire le splendide navi che per ora guarda soltanto dalla spiaggia si infrangono contro una realtà spietata. Tornano in città i Puig, storici nemici di Arnau: finalmente hanno l’occasione di mettere in atto una vendetta che covano da anni, tanto sanguinosa quanto ignobile…

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1 recensione per Gli eredi della terra

  1. Migliori Romanzi Storici

    Dopo quasi dieci anni dal grande successo de La cattedrale del mare, ecco l’atteso seguito creato da Ildefonso Falcones: Gli eredi della terra.
    “Squadra che vince non si cambia”, così l’autore ritorna con arguzia sull’usato sicuro e ci ripropone un vivido affresco della Barcellona del tardo Medioevo.
    Falcones ci re-introduce innanzitutto Arnau Estanyol, (anti-)eroe della primo capitolo. Così, mentre tutti si apprestano a vivere una nuova pagina della dinastia degli Estanyol, lo scrittore si libera immediatamente della sua ingombrante presenza per dare da subito una impronta propria a Gli eredi della terra.
    Trama nuova, dunque?
    Non necessariamente, dal momento che da qui in poi le similitudini salteranno all’occhio del lettore attento, inclusi i costanti riferimenti agli insegnamenti di Arnau. Infatti, ne Gli eredi della terra, Ildefonso Falcones riprende molti dei temi che hanno portato al successo il suo romanzo d’esordio.
    I protagonisti principali dei due libri, Arnau e Hugo, si assomigliano in molti aspetti, di cui uno spicca su tutti: la bontà morale, nonostante alcuni atti eticamente più che dubbi. Ma dalle parole dell’autore esce chiaramente la volontà di esaltare la persona giusta e portarla a livello di eroe grazie alle sue azioni semplici.
    L’amore e le tradizioni religiose legate al matrimonio si intersecano ancora ai sentimenti più puri dei personaggi. Solo dopo tante peripezie amorose i protagonisti scopriranno una passione stabile e vera.
    Tra i tanti richiami storici, è innegabile il nuovo ruolo fondamentale che Falcones affida alla comunità ebraica di Barcellona. Nonostante si trovi travolta dalla storia e dalle persecuzioni cristiane, avrà un ruolo attivo nelle vicende del romanzo.
    Infine, ne Gli eredi della terra Falcones riesce a continuare con la strategia di esaltare un mestiere e renderlo filo conduttore sobrio ma fondamentale di tutto il libro. Per Arnau era motivo di orgoglio aver fatto parte della comunità dei bastaixos, gli scaricatori del porto. Le speranza giovanili di Hugo non sono soddisfatte, ma finirà per amare rispettosamente le viti e il vino che segneranno tutta la sua vita, fino all’ultima pagina.
    Infine, entrambi i libri di Falcones sono un inno al popolo che, sullo sfondo delle grandi vicende storiche, politiche e diplomatiche, si ritaglierà sempre un ruolo di primo piano, fino all’ultimo colpo di scena in cui il suo intervento riesce a dare un senso a tutto il libro.

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