Il nostro ospite oggi è Paolo Arigotti, scrittore amante della Seconda guerra mondiale. I suoi tre romanzi ci raccontano il nazismo e la resistenza attraverso temi sociali spesso inesplorati, come l’omosessualità e la sindrome di Down.
Godetevi la nostra ultima intervista!
Biografia di Paolo Arigotti
Nato a Cagliari il 26 maggio 1973, Paolo Arigotti si laurea in Giurisprudenza nel 1998; il 21 luglio 2020 si è laureato in Storia e società presso la Facoltà di Studi umanistici dell’Università di Cagliari (laurea magistrale).
Essendo da sempre un grande appassionato di storia, viaggi, lettura, scrittura e cinema, fa il suo esordio nel mondo letterario con il romanzo Un triangolo rosa, incentrato sullo sterminio dei gay sotto il nazismo, premiato con diploma d’onore della giuria per la narrativa edita nell’ambito del concorso internazionale Il Molinello 2016, pubblicando nel 2018 Sorelle molto speciali, dedicato alla condizione delle persone Down negli anni Trenta del secolo scorso.
Paolo Arigotti, inoltre, è autore di diversi racconti pubblicati in varie antologie e di un manuale giuridico.
Chi è Paolo?
Sono un autore cagliaritano, classe 1973, appassionato di libri, viaggi e Storia. Per vivere lavoro nella pubblica amministrazione da oltre vent’anni.
Da dove viene questo interesse per il primo Novecento?
Si tratta di un periodo storico che mi ha sempre affascinato, forse perché più vicino a noi e studiando il quale si arriva a comprendere meglio tutto quel che ci circonda.
Un triangolo rosa : raccontaci una scena che ti è piaciuta particolarmente.
Una scena alla quale sono molto legato è quella, senza svelarne troppo, che chiude il romanzo, nella quale due personaggi chiave si confidano e sono costretti ad ammettere molte ipocrisie che dominano il mondo nel quale viviamo.
- Arigotti, Paolo (Autore)
Omossessualità e nazismo : cosa non sappiamo?
Il crimine dell’olocausto ha sicuramente una maggiore visibilità, non foss’altro per il tragico bilancio delle vittime, ma questo non deve far dimenticare tutte le altre, come gli omosessuali, sterminati scientificamente al pari di altri gruppi sociali (rom, testimoni di Geova, disabili).
Com’è venuta l’idea di affrontare la Resistenza tedesca ne Il collegio dei segreti?
Partendo dalla mia passione per la materia, ho deciso – dopo la prima in Giurisprudenza – di conseguire una seconda laurea in Storia : durante i miei studi ho approfondito il tema della resistenza tedesca, che mi ha interessato in quanto poco conosciuto dal grande pubblico.
Ci dici due ragioni che hanno portato a dimenticarci della Resistenza tedesca?
Ragioni politiche dovute alle vicende del secondo dopoguerra, con la divisione del mondo in due blocchi contrapposti e ragioni politiche interne alla stessa Germania.
Sorelle molto speciali : presentaci Elene e Johanna.
Due donne coraggiose e controcorrente, che seppero lottare per la loro indipendenza e le loro idee, in un’epoca non facile e piena di pregiudizi.
- Arigotti, Paolo (Autore)
Perché questa avversione per la Sindrome di Down nel regime nazista?
Il nazismo si accanì verso qualunque deviazione dalla dottrina ufficiale, cercando di eliminarla – anche fisicamente – dalla comunità popolare idealizzata dal regime.
Quanto è stato difficile affrontare il tema dei diritti civili in un periodo tanto complicato?
Non è stato semplice, ha richiesto molta ricerca e l’aiuto di tante persone, che mi hanno offerto spunti estremamente utili.
C’è un altro tema civile che ti piacerebbe affrontare in un romanzo storico?
Sono tantissimi, mi piacerebbe occuparmi, ad esempio, del terrore staliniano, che travolse tanti innocenti.
Ci parli del tuo “Salotto letterario” su Youtube?
Si tratta di una piccola rubrica letteraria che gestisco da quasi un anno, che mi ha messo in contatto con moltissimi colleghi di ogni parte d’Italia. Ne è nato un prezioso interscambio ed una rete di collaborazioni quanto mai preziose in questo lavoro. Io preferisco uno stile informale, essenzialmente una chiacchierata tra amici.
Raccontaci un po’ del tuo rapporto con il romanzo storico, sia come lettore che come autore.
Come ogni scrittore, sono anzitutto un lettore. Scrivendo questo genere letterario devo leggere molta saggistica, per raccogliere dati ed informazioni utili per la trama.
Quali sono le difficoltà nello scrivere un romanzo storico?
Ogni libro richiede un’attività preliminare di documentazione e studio, nel caso del romanzo storico è necessario approfondire fatti e periodi, non potendocisi permettere errori o inesattezze.
Puoi dare qualche consiglio a chi vorrebbe cimentarsi in questo genere letterario?
Seguire le proprie passioni e scrivere sempre su luoghi e fatti che si conoscono bene.
Qual è l’ultimo romanzo storico che ti è piaciuto particolarmente e perché?
Storia di una ladra di libri, un romanzo affascinante, che mi è stato molto utile per scrivere Il collegio dei segreti.
Nota di MRS: uno dei nostri libri preferiti!
Quali progetti letterari hai per il futuro?
Scrivere e viaggiare, con l’augurio di poter tornare presto a farlo liberamente.