Oggi ospitiamo su Migliori Romanzi Storici una insegnante e scrittrice palermitana che ci porta alla scoperta dell’alchimia e dei secoli XVI e XVIII attraverso il suo romanzo storico Porcellana: Maria Enea.
- Enea, Maria (Autore)
Biografia
Maria Enea, nata a Palermo, è laureata in lettere classiche e insegna italiano e latino in un grande liceo palermitano. È sposata e ha due figli. Nei fine settimana inforca la sua bici e insieme al marito parte per piccoli viaggi esplorativi nel centro storico di Palermo, alla ricerca di piccoli e grandi tesori artistici da scoprire. È amante della natura, dell’arte, dei viaggi e del bello. È lettrice appassionata e quasi onnivora. Poetessa e scrittrice, ha pubblicato con Antipodes la raccolta poetica Sale e cioccolato e con 0111 il thriller storico Porcellana finalista al concorso letterario 1 Giallo x 1000.
Ci dai qualche dettaglio in più sulla trama di Porcellana?
Siamo in Europa, all’inizio del Settecento. E’ l’epoca della raffinatezza, dei grandi palazzi, delle corti, delle parrucche, del lusso, delle dame. Le classi sociali più abbienti collezionano porcellana, che arriva dalla Cina. Da più di tre secoli gli europei tentano inutilmente di carpirne la misteriosa formula, che la Cina protegge con il segreto di stato.
A Dresda, nel 1707, l’alchimista Bottger viene imprigionato da Augusto il Forte, re di Sassonia, che pretende che egli riesca a scoprire la formula della porcellana. Si tratta di una prigionia dorata, all’interno del palazzo reale, dove esiste una bellissima officina alchemica, perché Augusto stesso, in gioventù , ha praticato l’alchimia.
Il sovrano è determinato : Bottger scoprirà la formula o sarà giustiziato. A supportare Bottger c’è un fisico, il ricchissimo e nobile Ehrenfried Von Tschirnhaus.
Le ricerche dei due si rivelano però infruttuose, finchè i due non s’imbattono casualmente nelle vicende di una misteriosa donna alchimista, Osmolinda, originaria di Gand, nelle Fiandre, vissuta oltre un secolo prima.
Osmolinda, figlia di un alchimista, cresciuta in un laboratorio alchemico, innamorata della conoscenza e dell’Arte Regia, sarà la protagonista di un’intensa e dolorosa storia d’amore. Ma in che modo le vicende di Osmolinda s’intrecciano con quelle di Bottger? Come farà Bottger a uscirne vivo? Per saperlo bisogna leggere il libro!
Una scena di Porcellana che ti piace particolarmente?
Trove che sia particolarmente riuscito il racconto delle Nozze Alchemiche di Osmolinda e Andreas.
Mi sono vagamente ispirata a un misterioso “romanzo” del 1616 di Johann Valentin Andreae, dal titolo Le nozze chimiche di Christian Rosenkreutz, uno dei tre manifesti pubblici dei Rosacroce, misteriosa setta iniziatica.
Osmolinda e Andreas, i due sposi, prima di unirsi carnalmente devono superare alcune prove d’iniziazione.
Descrivi il libro con tre aggettivi.
Storico, misterioso, avvincente. Direi anche didattico.
Perché (e a chi) consiglieresti Porcellana?
Il libro è scorrevole e inoltre per non annoiare il lettore ho fatto la scelta stilistica di evitare le descrizioni troppo minuziose. Quindi oserei dire che Porcellana è un libro per tutti.
Cosa ti affascina del ‘700 e perché hai voluto ambientare il libro in questo periodo?
Trovo che il Settecento sia un secolo di grandissimo interesse. È l’età in cui diventa più evidente il divario tra ricchi e poveri. I nobili vivono di notte e dormono di giorno. Vivono nelle corti più sfarzose di tutti i tempi, come Versailles o la Reggia di Caserta.
I nobili si differenziano dalla plebe anche fisicamente: portano parrucche bianche o bionde, le dame indossano preziosi abiti con una struttura interna di ossa di balena. Bevono le nuove bevande importate dal Nuovo Mondo, cioè tè, caffè, cioccolata. La cucina diventa un’arte. E’ questo il mondo in cui è imperioso il bisogno di scoprire la formula della porcellana.
Nel frattempo nascerà l’illuminismo, e poi ci saranno la rivoluzione americana e quella francese. Perché è ovvio che se esiste un divario così incolmabile tra miseria e nobiltà, qualcosa dovrà pur succedere. La borghesia non può accettare di essere schiacciata verso il basso.
Trovo comunque che anche il mondo fiammingo della fine del Cinquecento e l’inizio del Seicento sia un modo affascinante, perchè molto più libero rispetto a quello dei paesi cattolici dell’età della Controriforma e del Barocco, con il predominio incontrastato da parte della Chiesa e del Tribunale dell’Inquisizione.
La mia Osmolinda è una donna piuttosto libera, più libera dello stesso Galileo Galilei.
C’è un altro periodo storico in cui ti piacerebbe ambientare un romanzo?
Tutti i periodi hanno il loro fascino. Il Medioevo è molto interessante, così come l’età classica o il Rinascimento. anche il Novecento comincia a farsi distante e a diventare storico.
Come ti sei avvicinata all’alchimia e alla porcellana?
Sono un’archeologa rinunciataria, nel senso che nella vita, anzichè perseguire la carriera sfuggente dell’archeologa, ho optato per la sicurezza dell’insegnamento.
Però in me è imperioso il bisogno di interrogarmi sulla cultura materiale di ogni epoca, inclusa la nostra, che purtroppo è devastante a livello planetario. Se io ho in mano una tazzina, mi chiedo come sia stata fatta e come sia arrivata fino a me. Comincio a fare ricerca e mi si apre un mondo, anzi tanti mondi, incluso quello ermetico dell’alchimia, di cui ho solo scalfito la superficie. Perchè gli alchimisti esistono ancora : non sono scienziati, sono seguaci della Tradizione Magica e si tengono stretti i loro segreti.
Raccontaci un po’ del tuo rapporto con il romanzo storico, sia come lettrice che come autore.
Il mio rapporto con i romanzi storici risale a quando frequentavo le scuole medie. Fu allora che lessi Sinuhe l’egiziano di Mika Waltari.
Perchè amo il romanzo storico?
Perchè riporta in vita personaggi ormai passati e ci fa entrare nelle loro psicologia e nei loro sentimenti. I miei autori preferiti sono Valerio Massimo Manfedi, Marcello Simoni, Maria Bellonci.
Scrivere un romanzo storico è impegnativo perchè preliminarmente devi fare ricerca. Non puoi improvvisare.
Quali sono le difficoltà nello scrivere un romanzo storico?
La difficoltà maggiore è nel reperire fonti storiche attendibili. Io ho trovato enormi difficoltà nella ricerca alchemica e a un certo punto sono stata costretta ad arrendermi.
Puoi dare qualche consiglio a chi vorrebbe cimentarsi in questo genere letterario?
Non è semplice. Bisogna mettere a fuoco un argomento, studiarlo, trovare fonti accreditate e approfondirlo. Solo allora possono svilupparsi personaggi e vicende.
Io ho voluto mettere il dito su una piaga. Mi riferisco alla storia delle donne e del loro rapporto con la scienza. Possibile che da Ipazia di Alessandria a Marie Curie ci sia un vuoto di quasi mille e quattrocento anni?
Nessuna donna, in questo lasso di tempo, ha studiato e fatto scoperte?
Non mi pare credibile. Non è un caso che l’unico alchimista che, secondo varie fonti, riuscì a fabbricare la Pietra filosofale, cioè Nicolas Flamel, citato anche nella saga di Harry Potter, fosse affiancato dalla moglie, la celebre Dame Pernelle. Credo che ad alcune donne sia stata trafugata la proprietà intellettuale delle loro scoperte e delle loro opere. Vedi la vicenda, ad esempio, dell’attribuzione di alcune opere ad Artemisa Gentileschi o al padre Orazio. Non ho certezze, ma igienici dubbi. Ecco come nasce Osmolinda.
Qual è l’ultimo romanzo storico che ti è piaciuto particolarmente e perché?
Anche se non viene considerato un romanzo storico nel senso stretto del termine, io ho apprezzato infinitamente Un filo di fumo di Andrea Camilleri.
Trovo che sia straordinaria l’idea che l’emersione dell’isola Ferdinandea dalle acque del Canale di Sicilia nel 1831, tra Sciacca e Porto Empedocle, ponga fine in vario modo alle vicende dei personaggi del libro.
Camilleri non improvvisava mai. La critica, prima o poi, se ne accorgerà.
Quali progetti letterari hai per il futuro?
Oltre a varie opere in cantiere, io ho già pronta una seconda silloge poetica e un altro romanzo ambientato in epoca più recente rispetto a Porcellana.
Incrociamo le dita.
Porcellana mi ha dato grandi soddisfazioni, entrando nella rosa dei finalisti al concorso 1 Giallo x 1000, pur non essendo un giallo, ma un thriller.
- Enea, Maria (Autore)